MONTESSORI: la SCUOLA può aiutare i nostri ragazzi ma li può anche distruggere

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Tra i tanti metodi ufficiali d'educazione di paesi diversi, nessuno si propone di dare assistenza all'individuo fin dalla nascita e di promuoverne lo sviluppo. 
Oggi l'educazione, come è concepita, prescinde insieme dalla vita biologica e da quella sociale. 
Tutti coloro che  entrano nel mondo dell'educazione vengono isolati dalla società. 
Gli studenti sono tenuti a seguire le regole prestabilite dall'istituto di cui sono alunni e ad uniformarsi ai programmi raccomandati dai Ministeri della pubblica istruzione. 
Si può dire che anche nel più recente passato, le condizioni sociali e fisiche degli studenti non erano prese in considerazione come fatto che potesse minimamente interessare la scuola in sé....Così se lo studente aveva difetti...che diminuivano le sue possibilità di apprendimento, esso veniva senz'altro classificato con votazioni inferiori...Nessuno considera ancora oggi che la mente dello studente può essere minacciata e soffrire danno da metodi educativi difettosi o inadatti.
L'indirizzo della nuova educazione considera la quantità delle discipline incluse nei programmi, mirando a ridurle per evitare la fatica mentale...Arricchirsi  di cultura senza affaticarsi. 
Nella maggior parte delle scuole ufficiali dirette dallo Stato, ciò che importa è che  il programma sia svolto...La parola d'ordine è che il giovane deve attendere agli studi sino a che non li abbia portato a termine...L'autorità scolastica  non è tenuta a interessarsi a casi particolari di psicologia, e tale assenteismo ha una piena giustificazione nei regolamenti che assegnano alla scuola il compito di occuparsi soltanto di studi e di esami.
Gli studiosi di problemi sociali rilevano  che i licenziati da scuole o università non sono preparati per la vita, non soltanto, ma nella maggior parte dei casi sono persino diminuiti nelle loro possibilità.
Le statistiche rivelano un impressionante aumento di pazzi, di criminali, di individui considerati "strani".
I sociologi invocano dalle scuole  un rimedio a tanto male; ma la scuola è un mondo a sé, un mondo chiuso ai problemi sociali; essa non è tenuta a considerarli ed a conoscerli.
Sì la scuola è un istituzione sociale di troppa antica tradizione perché i suoi regolamenti possano venire modificati per via d'ufficio; solo una forza  che agisca dall'esterno potrà modificare e rinnovare e porre rimedio alle deficienze che accompagnano l'educazione in tutti i gradi, così come purtroppo accompagnano la vita di colore che vanno a scuola.


Maria Montessori

da Maria Montessori, La mente del bambino, Garzanti 1952

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