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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

Cristina De Stefano : IL MAESTRO E' IL BAMBINO Vita di Maria Montessori

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  Riportiamo alcuni punti fondamentali  della pedagogia della Montessori così come emergono dall'interessante biografia  di Cristina De Stefano per le edizioni Rizzoli. Tutto il sistema scolastico va cambiato, perché le sue premesse sono sbagliate. l'idea stessa del bambino a cui va insegnato qualcosa  è da combattere. "Nelle classi c'è il maestro faccendiere che travasa le cognizioni nelle teste degli alunni...per riuscire nella sua opera è necessaria la disciplina dell'immobilità, dell'attenzione forzata della scolaresca; e al maestro conviene poter maneggiare con larghezza premi e castighi, onde costringere a tale attitudine coloro che sono condannati ad essere suoi ascoltatori.” Il maestro invece   dirige senza imporre,   e “non deve stare seduto in cattedra e dar giudizi e voti. Scenda tra gli allievi, umilmente e faccia capire ai suoi allievi che studiare non consuma, non affatica, anzi nutre e sostiene.” Nel bambino sono nascoste   enormi capacità

Molti bocciati anche quest'anno nel biennio delle superiori

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Si registra nel biennio di moltissimi Istituti Superiori   un momento  non facile, evidenziato anche da episodi di violenza efferata di studenti contri gli insegnanti. Si parla di "emergenza scuola" e anche di "sofferenza mentale" per gli studenti sottoposti fin dal primo anno ad un carico cognitivo molto alto, con conseguente crescita esponenziale nei primi due anni  di "non ammessi alla classe successiva" non solo per valutazioni negative ma anche per gli abbandoni e per le numerose assenze. In merito non si registrano molti dibattiti, non se ne discute ancora a livello nazionale, pochissime le inchieste sui giornali, né si osserva criticamente la linea pedagogica che gli istituti superiori attuano nel biennio iniziale. E molte famiglie sono lontane dai problemi scolastici dei loro figli per cui non comprendono il danno che viene provocato in essi.. In realtà  si è ingigantito quanto si registrava in una scuola severamente selettiva dove si bocciava alle

SCUOLA SECONDARIA ITALIANA AL BIVIO

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La Scuola secondaria italiana sta vivendo un momento  non facile. Si parla di un "emergenza scuola" per gli istituti superiori, con una crescita esponenziale dei "non ammessi alla classe successiva" per gli abbandoni e per le numerose assenze. Varie le cause. Fra queste sicuramente il dato realistico di un sistema  scolastico pressoché immutato rispetto a quello varato agli inizi del novecento  quando la società era profondamente  diversa e i giovani di ieri  molto diversi da quelli di oggi. Inoltre erano anni in cui le ricerche pedagogiche e psicologiche sulla mente umana  muovevano i primi passi, nonostante la Montessori avesse già indicato la necessita di modificare l'assetto della scuola dell'infanzia e delle primarie.  Solo con  Carl Rogers  si iniziava a comprendere qualcosa di più sulla struttura mentale di ogni individuo e del valore grande che poteva avere  nello sviluppo intellettivo e nella comprensione cognitiva la dimensione empatica della relaz

BOCCIATI AD IOSA NELLE PRIME CLASSI DELLE SUPERIORI

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  E’ vergognoso che il più alto numero di bocciati nelle Scuole superiori, avvenga nella prima classe. Non solo è vergognoso ma è anche incostituzionale perché ci troviamo nella fascia dell'obbligo e, come tale, la Scuola DEVE essere "scuola per tutti e a misura di ciascuno", DEVE farsi carico di ogni alunno e DEVE primariamente aiutare i ragazzi in difficolta; aiutarli in una fase delicatissima della loro vita (dai 12 ai 16 anni si parla di una seconda nascita), aiutarli a non perdere fiducia in loro stessi e a sviluppare l'interesse per la scuola e il proprio intelletto. A meno che un ragazzo non dica "Io non voglio andare più a scuola ma voglio lavorare" (ed anche in questo caso la Scuola dovrebbe far di tutto per capire se ci sono ancora possibilità di integrazione) la Scuola superiore nel primo anno, così come si lavora con onestà e responsabilità nelle Medie, farà di tutto per accogliere lo studente per metterlo a proprio agio e seguirlo nel suo o

LA BIBLIOTECA COMUNALE COME UN PRONTO SOCCORSO

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In dialogo con il Prof. Pasquale Lubrano Lavadera sulla Biblioteca Comunale Don Michele Ambrosino   di Procida   Prof. Lubrano Lavadera quando si parla della Biblioteca don Michele Ambrosino di Procida il pensiero di tanti va alla sua persona. Ci dice come è nata questa sua idea di recuperare un progetto così particolare come quello di far rivivere una Biblioteca   in un Comune così piccolo per estensione e per numero di abitanti? Ho sempre pensato, con Antonella Agnoli, la più grande esperta italiana, che la Biblioteca in una citta o in un isola come la nostra sia   un presidio di democrazia, quello che un tempo erano le piazze. Lei dice che dovrebbero avere la stessa importanza di un Pronto Soccorso. Affinché questo avvenga devono oggi diventare posti accoglienti   che offrono quello che non c’è in casa, ossia soprattutto luoghi aperti di incontro e di dialogo. Anche le chiese nascevano per essere luoghi di apertura e di dialogo e poi sono diventati luoghi “sacrali”, monume