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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

La Scuola deve sconfiggere il razzismo

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Alberta Levi Temin (1919-1-2016) Perché ci sia dialogo ci vuole una apertura delle mente e del cuore verso tutti, e avere quell'atteggiamento dell'animo che comporta la comprensione dell'altro diverso da me, il rispetto di tutte le culture religiose, il rispetto dell'ateo perché facciamo parte tutti dell'unica famiglia umana e pertanto dobbiamo sentirci uguali. La scuola deve sconfiggere ogni razzismo.  Basta ricordare e vivere la regola d'oro:  "Fai agli altri ciò che vorrestifosse fatto a te,  non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te."  Questo è il pensiero che mi ha sorretto in tutta la mia vita, che mi apre al dialogo e mi ha dato felicità. Alberta Levi Temin da Pasquale Lubrano Lavadera, Alberta Levi Temin: finché avrò vita parlerò,  edizioni L'isola dei Ragazzi

Pino Boero: La grammatica della fantasia

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Pino Boero Pino Boero insegna Letteratura per l’infanzia e pedagogia della lettura all’Università di Genova. I suoi interessi scientifici si sono rivolti soprattutto allo sviluppo della letteratura italiana fra Ottocento e Novecento e alla produzione italiana per bambini; fra i volumi più recenti  Letteratura per l’infanzia in 100 film  (in coll. con D. Boero, Le Mani, Recco 2008),  La letteratura per l’infanzia  (in coll. con C. De Luca, Laterza, Roma-Bari, nuova edizione 2009),  Cuore. De Amicis tra critica e utopia  (in coll. con G. Genovesi, Franco Angeli, Milano 2009),  Una storia, tante storie. Guida all’opera di Gianni Rodari  (seconda edizione aggiornata, Einaudi Ragazzi, Trieste 2010) e  Il Corsaro Nero. Nel mondo di Emilio Salgari  (in coll. con W. Fochesato e F. Pozzo, Franco Angeli, Milano 2011),  I libri della fantasia  (Einaudi Ragazzi, Trieste 2009). È coordinatore della giuria del premio nazionale di letteratura per l’infanzia Sardegna di Siniscola. Collabora alle

Quando la scuola distrugge se stessa

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Procida: Mostra dei lavori dei ragazzi  delle scuole isolane SI PARLA TANTO DI SCUOLA MA TROPPO POCO DEGLI STUDENTI.  La scuola esiste perché esistono gli studenti grandi e piccoli ricchi e poveri sani e malati.  Ed esistono e vivono in un'età che è la più preziosa: quella dell infanzia e dell adolescenza. Preziosa perché è un'età in cui si forma la persona. Un'età delicatissima in cui il processo evolutivo chiede cura rispetto attesa fiducia stima. Una scuola che non riesce a prendersi cura di o gni alunno, che non entra in questo processo evolutivo, che non entra nel loro mondo spesso complesso e in ebollizione, potrà bloccare la crescita umana è spirituale dei suoi studenti e darà loro una visione distorta della società. Perché, non dimentichiamolo, la scuola è la prima forte esperienza sociale esterna alla famiglia che lo studente vive. Inoltre, una scuola che non riesce a creare un ambiente accogliente per tutti, che non punta a suscitare relazioni corrette