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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

LAURA MANCINELLI : MORIRE E RINASCERE

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  Laura Mancinelli Forse è vero che si nasce una volata sola, ma nel corso della vita si muore più di una volta. Più di una volta si precipita nel buco nero della disperazione che io chiamo morte, il pozzo buio in cui ci tiene incatenati la stanchezza di vivere o un troppo grande dolore. Ne ho fatto esperienza io stessa, due volte, quando sono morte le persone che più ho amato nella vita. E due volte sono rinata. Sono riemersa a fatica dal buco nero della non esistenza, non da sola, ma soccorsa sempre da qualcuno o da qualcosa. Una mano tesa che mi ha aiutata a risalire in superfice, per provare ancora il sapore della vita e la gioia di esistere. Non significa dimenticare, sfuggire il dolore, ma al contrario accettare di soffrire, trasformare il ricordo di ciò che si è perduto in impulso a vivere e continuare ad amare. Sono molte le cose e le persone che contribuiscono a questo rinascere , e di parte di esse non abbiamo consapevolezza. E forse resteranno sempre nell’ombra. Ma “

Alla nascita riceviamo in eredita il bene e il male del passato

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  Laura Mancinelli e Claudio Magris Con l'ampliarsi della sfera di conoscenza e comunicazione delle vicende umane, che è il grande vanto dei nostri giorni, si amplia anche l'ambito delle nostre colpe. I genocidi commessi e che si continuano a commettere non sono più cosa che riguarda solo chi li opera: l'averne fatto conoscenza ci coinvolge tutti nella colpa, anche se individualmente  non ne siamo responsabili. L'ampliarsi della comunicazione dovrebbe condurre alla consapevolezza dell'esperienza collettiva, nel bene e nel male, alla coscienza che  di tutto ciò che si compie, di ogni nostra azione anche minima, nulla va perduto e tutto confluisce nella memoria che ci viene affidata come eredità inconscia all'atto della nostra nascita Laura Mancinelli da Laura Mancinelli, Andante con tenerezza, Einaudi 2002

Laura Mancinelli: Chi era accanto a Dante mentre scriveva la COMMEDIA?

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  Alessandro Sperduti è DANTE nel film omonimo di Pupi Avati Nella Divina Commedia non c'è solo l'opera di Dante, c'è il coro dei suoi contemporanei, non soltanto fiorentini, e di tutto un passato, senza il quale i versi, che hanno salvato la coscienza di un uomo ridotto a un numero, non sarebbero stati possibili.  In quei versi  sono presenti tutti i gesti e le azioni, anche minime, di chi ha cotto il pane per lui e gli ha permesso di vivere. Quei gesti e quelle azioni, umili e in se stesse dimenticate, fanno parte del nostro patrimonio culturale collettivo. Laura Mancinelli da Laura Mancinelli, andante con tenerezza, Einaudi 2002

COME USCIRE DALLA CRISI CULTURALE DI OGGI

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Di fronte agli scenari di guerra e di violenza che stanno dilaniando popoli interi, si parla spesso della crisi della cultura e si fanno tante analisi, e si annunciano proposte, alcune condivisibili altre no. In tale panorama sento l'urgenza di sottoporre all'attenzione di tutti due esperienze legate a due personaggi che hanno segnato la cultura italiana nel secondo novecento. La prima è intimamente legata a Eugenio Scalfari, il fondatore di "La Repubblica" un giornale che si è imposto sulla scena italiana e che ha perseguito obiettivi culturali ben precisi. Si possono condividere o meno, ma è innegabile che essi hanno portato un grande fermento di idee innovative in campo giornalistico e non solo. Il progetto non si è limitato al giornale ma ha creato spazi di confronto con grandi manifestazioni nazionali nelle nostre città, ha promosso letteratura, pedagogia, filosofia spettacolo ... Ma tutto ciò non sarebbe bastato, dal punto di vista culturale, se non ci fosse st

Laura Mancinelli: Nulla va perduto della nostra vita

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E' possibile che nulla vada perduto di quanto  l'uomo fa in vita. E non parlo delle grandi opere  degli artisti, ma dei gesti quotidiani di ogni persona, che interagiscono tra loro anche se non ce ne accorgiamo, e vanno a formare quella coscienza collettiva che ognuno di noi eredita all'atto del nascere, e forse anche prima. Di questo fardello che ci sta sulle spalle e di cui non siamo coscienti né responsabili, si acquista consapevolezza a poco a poco, vivendo e facendo le nostre esperienze individuali, che non sono mai disgiunte dalle azioni altrui, di coloro che ci hanno preceduti, e ad esse si sommano in una sorta di memoria collettiva, la nostra cultura. Laura Mancinelli da Laura Mancinelli, Andante con tenerezza, Einaudi, 2002.

Per combattere la deriva antidemocratica presente in molte scuole

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 Mi permetto di elencare alcune disfunzioni che stanno portando scompiglio e confusione in tante scuole dell'obbligo, nate tutte per attuare il principio costituzionale dell'istruzione per tutti, e quindi per offrire ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di sviluppare le proprie capacita e di rimuovere quegli ostacoli che si frappongono ad un normale sviluppo evolutivo: A- libri troppo corposi e costosi in tutte le discipline scolastiche: è penoso esaminare la mole di libri che fin dalla prima elementare le famiglie sono costrette ad acquistare su indicazione della Scuola che, sembra avere, come unico obiettivo quello di riempire la mente di quante più conoscenze possibili, B- ci si dimentica che gli obiettivi vanno fissati anno per anno, alunno per alunno a partire dalle situazioni di partenza che sono molto diverse da alunno a alunno, C- si esercita spesso una vera pressione sugli alunni rovesciando loro addosso contenuti su contenuti sottoponendoli ad un "massac

NO ALLA GUERRA SI' ALLA PACE

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  Da migliaia e migliaia   di anni   le società sono state formate e dominate dal principio della dominazione. Effetto primo di tale principio il conflitto interpersonale e i conflitti tra gli Stati regolati dalle guerre, ritenute da millenni strumento necessario; i libri di storia ne sono testimonianza. Quello che è avvenuto in Russia ultimamente è un elemento nuovo di grande forza morale che ci fa sperare. E' infatti la prima volta che le madri scendono in piazza per condannare apertamente la guerra. Gridano: Ridateci i nostri figli. E ne hanno diritto, perché la guerra - se ci riflettiamo bene - è un assurdo omicidio di massa legalizzato. Risolvere problemi di dominazione e di aggressione mandando a combattere milioni di uomini per uccidersi a vicenda è quando di più disumano possa esserci. Lo gridava con forza nell’800 Lamartine nel parlamento francese, nel mentre sia la destra che la sinistra lo vessavano con ingiurie calunniose. Lo hanno ripetuto nel 900 sia  Igino Gi