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Visualizzazione dei post da 2023

BASTA CON QUESTI COMPITI A CASA... LE VACANZE SONO VACANZE!

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Le vacanze degli studenti sono una pausa dal lavoro scolastico. Se si vuole assegnare qualche compito, esso deve essere facoltativo. Diversamente significa, da parte della Scuola, evidenziare insicurezza del proprio lavoro di docenti e timore che i ragazzi possano dimenticare e retrocedere. Ma che cosa possono dimenticare ? La scomposizione in fattori primi, la vita di uno scrittore, il prodotto di due e più polinomi? La prima legge della Termodinamica? Ebbene se anche fosse, quale il danno? Nessuno! Perchè basterà una ripetizione e il problema sarà risolto. Anche perché la scuola, ce lo ricorda il premio Nobel Albert Camus, non è un panino imbottito di italiano matematica inglese fisica scienze latino filosofia ecc. ecc.. No la scuola è ben altro! Ce lo racconta nel suo meraviglioso libro Il primo uomo che vorrei fosse letto da tutti i docenti. La scuola, per Albert Camus, Marshall B. Ropsenberg, Herold Gardner e tanti altri è un laboratorio umano dove si sviluppano le capacita i

Mazze e panelli fanno i figli bruti

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  A scuola o in famigli quando un ragazzo è refrattario alle regole, la parola punizione deve scomparire dal lessico educativo. Bisogna parlare invece di correzione e di necessità delle   regole. Soprottutto oggi in cui l'uso smodato dei nuovi mezzi della tecnologia informatica impazza, e il bullismo si estende dall'infanzia alla gioventù Spesso   le regole, soprattutto in famiglia, vengono confuse con la punizione e questo è un errore pedagogico molto grave, in quanto la punizione è privazione che porta sofferenza; la regola invece è acquisizione di comportamenti e di scelte   che portano equilibro, rispetto reciproco,   uguaglianza e armonia. Se nel gioco occorre un regolamento, e il ragazzo lo comprende e lo accetta,   anche il “gioco della vita” lì dove si è in più persone a condividere una scelta, un progetto, un evento, necessita di regole fondamentali. Nasce allora la domanda: Quando il ragazzo infrange le regole cosa   fa l’educatore? Lo corregge, facendogli

LA SCUOLA SECONDO CHIARA LUBICH

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La giovane maestra Chiara Lubich con i suoi alunni in Val di Sole  (Trento) 1943 Chiara Lubich è conosciuta nel mondo come una delle voci cattoliche femminili più incisive  e potenti  dal punto di vista educativo.   Ha parlato all'ONU, al Consiglio d'Europa, in molte Università del mondo, nei parlamenti di molte nazioni,  proponendo sempre a tutti un impegno nuovo per costruire ovunque "una cultura di pace per l'unità dei popoli". E' stata insignita dal Premio Unesco per l'educazione alla pace, e dal Consiglio d'Europa del Premio Diritti umani. E' stata presidente del  Consiglio Mondiale delle religioni per la pace,  ed ha aperto dialoghi con uomini e donne di ogni convinzione religiosa e con persone di convinzioni non religiose Il suo "dado della pace" è divenuto uno strumento didattico finalizzato alla pace e a corrette relazioni di reciprocità nella vita delle classi scolastiche, applicato in molte scuole. I suoi principi pedagogici, v

Neutralizzare la guerra nelle parole

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  Reduci guerra del Vietnam - Fondazione Umberto Veronesi Vorrei che il dolore grande che stiamo provando per la morte di Giulia, lo provassimo anche per tutti gli uomini e donne che muoiono a causa di una guerra. E sono migliaia gli essere umani che ammazzano o sono ammazzati a causa di una guerra e pochi, ancora troppo pochi, sono quelli che lottano per la pace e dicono no ad ogni guerra. Diceva uno scrittore di nome LAMARTINE nel parlamento francese nel 1835 che, fin quando considereremo Napoleone un grande della Storia stiamo fuori strada, perché stiamo legalizzando l omicidio e il suicidio. Perché le guerre che egli intraprese non erano altro che questo. Ricordiamo sempre che Napoleone insieme a tanti altri potenti hanno fatto ammazzare e fanno ancora oggi morire migliaia e migliaia di giovani per la loro sete di potere. Purtroppo i libri di storia questo non lo dicono! LA GUERRA OGNI GUERRA è esercizio di violenza sull'uomo e niente può giustificarla. Lascia macerie fu

La SCUOLA offre allo studente strumenti per capire la realtà

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  Ognuno di noi può essersi fatto una grande cultura, avere una grande erudizione e soffrire, sentirsi alienato perché la sua cultura non lo aiuta a vivere, ad essere, ad interpretare quello che succede e a determinarlo secondo una scelta responsabile. I problemi, che ha studiato a scuola, non li ha studiati vivendoli personalmente e perciò non li ha colti veramente nel loro significato, non li possiede; e non lo aiutano perciò ad esprimere se stesso, un se stesso che egli non ha costruito.    Gabriella Miari

Anna Maria Ortese: Informate subito ogni bambino

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Anna Maria Ortese (1914-1998) Informare subito qualsiasi bambino che la Terra è una palla sospesa nello spazi, modesto sassolino perso entro un Universo il quale a sua volta è perso entro altri universi; e avvertire che molto difficilmente, anche se l’ultimo uomo dovesse avere mezzi tecnici portentosi, si saprà cosa sono questi universi; spiegare il concetto di infinito e di segreto che ci sovrasta…Dire nello stesso tempo che ogni uomo, il padre, il nonno, il bimbo, la madre lo straniero sono esseri appartenenti alla grande famiglia Vita, l’unica che conosciamo…,E ogni colpo che si tira alla vita si ripercuote quindi su noi stessi; e bisogna rispettare e tutelare la vita, se si vuole vedere rispettati e tutelati se stessi. Da Anna Maria Ortese, In sonno e in veglia, Adelphi, Milano 1987, pp.113-114

La Scuola: dopo la famiglia prima esperienza sociale per i ragazzi

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    La Scuola è la prima esperienza sociale dopo la famiglia, pertanto essa poggia sui rapporti, sul rapporto. È necessario quindi educare a costruire sani e corretti rapporti di reciprocità tra gli alunni, tra alunni e docenti, sul quale poi innestare lo sviluppo del pensiero, delle capacità intellettive e delle conoscenze. Senza questi rapporti improntati alla condivisione, collaborazione, comunione, ricerca comune, rispetto reciproco la Scuola, al pari di ogni altra struttura sociale, diventa esperienza frustrante e inefficace .    Ogni alunno, sia nell'ingresso alle elementari, poi alle medie e infine alle superiori,  dovrà convivere con le diversità e rapportarsi con esse, senza che nessuno glielo abbia insegnato.    Dovrà relazionarsi con adulti che non conosce, per cui sarà fondamentale aiutarlo a comprendere questa nuova realtà in cui si trova a vivere, a capire come relazionarsi con gli altri compagni e con i docenti e il personale ATA, come costruire rapporti  soc

PERCHE' LA SCUOLA SPESSO DIVENTA UN PROBLEMA?

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  NON SOTTOVALUTIAMO L'ESPERIENZA DELLA SCUOLA Molti genitori già da questi primi giorni di Scuola dell'obbligo (da 6 fino a 16 anni) sono angosciati perché LA SCUOLA È DIVENTATA per molte famiglie UN PROBLEMA, NON PIU UNA RISORSA. Devono, infatti, prendersi cura del destino scolastico dei loro figli che spesso sono in difficoltà di fronte a richieste di impegno superiore alle proprie capacità intellettive. E i genitori si sentono persi quando non possono aiutare i propri figli. Di qui un crescente disagio nelle famiglie e una sofferenza mentale negli studenti di oggi e il relativo abbandono dell’esperienza scuola, virtuale o reale. Questo accade perché spesso molti dirigenti non tengono in alcun conto il dettato costituzionale e lasciano correre e trasformano la Scuola in una sordida gara per i più bravi. Ricordiamo che la Scuola dell'obbligo si prende cura di tutti e soprattutto dei più in difficolta e questo sempre, da sei a sedici anni ossia dalla prima eleme

Nick Glegg: Sono ossessionato dall'istruzione

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  Nick Glegg Mia Madre era un insegnante. Sono ossessionato dall'istruzione. E credo che gran parte di questa, oggi, sia disumana. Spesso gli studenti vengono trattati come i numeri di una fabbrica. Dobbiamo abbandonare quel tipo di  insegnamento che trasmette la conoscenza a file e file di alunni con la testa china, ognuno impegnato a scrivere la stessa cosa. Nei venti anni che ho trascorso in politica, ho capito che il sistema migliore, che fornisce a tutti pari opportunità, è quello che si cuce addosso ai bisogni individuali degli studenti. L'obiettivo dovrebbe essere creare aule stimolanti, dove gli individui possono prosperare. Nick Glegg da "Nick Glegg: la realtà virtuali entri nelle classi. Studieremo meglio", di Pier luigi Pisa La Repubblica 14 settembre 2023

LA DISUMANITA' DELLA GUERRA

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Guerra in Siria   I nostri libri scolastici nel  dividere la Storia dalla Preistoria, ossia dell’epoca degli uomini primitivi e selvaggi,   ci inducono a pensare che dopo   quel periodo selvaggio duro e violento, sia   cominciata l’epoca delle civiltà, l’epoca del progresso e che di conseguenza l’uomo primitivo sia del tutto scomparso e con esso la Preistoria, e che nessun paragone debba farsi, oggi, tra le guerre degli uomini preistorici e quelle venute dopo. Ho molti dubbi a riguardo!  Seppure ammantati di modernità, di progresso e di civiltà,   le guerre sia del passato che quelle in atto in questo terzo millennio, sono   la diretta   continuazione delle violenze preistoriche, che si avvalgono, si, dei ritrovati delle scienze tecnologiche,   ma che nella sostanza,  nel nucleo fondamentale , restano    identiche a quelle che gli uomini selvaggi della preistoria esercitavano. Lo scrittore e politico francese Lamartine, nel 1840,   nei suoi discorsi alla Camera cercava di far cap

In crescita vertiginosa il numero degli studenti che abbandonano la Scuola

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Piero A. Cavaleri   Tutti pensano più o meno che se la Scuola funzionasse meglio la società ne avrebbe qualche vantaggio in più, anche perché dopo l'esperienza familiare la scuola è l'unico grande laboratorio sociale che il ragazzo vive dall'infanzia fino all'età adulta.  E poiché i ragazzi e i giovani sono il futuro della nostra società, dal buon funzionamento della Scuola dipenderà anche il nostro futuro nei rapporti sociali, nell'economia, e in campo lavorativo.    Ma quando una Scuola funziona bene?    Qui si apre un grande ventaglio di offerte formative, spesso anche in contrasto tra loro, di fronte al quale il Ministero della Pubblica Istruzione tenta di volta in volta di portare proposte, correzioni. aggiusti, trasformazioni, visioni unitarie, che si rivelano alcune volte utile, altre volte in contrasto con esperienze pedagogiche già collaudate, ed anche  insoddisfacenti.    E' l'esperienza vissuta in questi ultimi decenni: il docente spesso smarrit