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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

ERNESTO un alunno demotivato e con scarsa volontà

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Ernesto arrivava spesso in classe in ritardo ed era spesso distratto, pensava ad altro e non poche volte creava disordine. Non ero riuscito ancora a neutralizzare la sua corazza che respingeva ogni mio tentativo di connettermi con lui. Aveva quasi 13 anni. L’avevo   ripreso più volte anche duramente davanti ai compagni, ma senza risultati. Rifiutava il rapporto con me e di conseguenza con la matematica. Un alzata di spalle e via. Sfidava la mia autorità, anzi sembrava contento di manifestare la sua sfrontatezza e la sua indifferenza di fronte al resto della classe. Abbastanza amareggiato pensavo che il suo atteggiamento potesse influire negativamente sugli altri alunni e temevo di perdere quell’autorevolezza   necessaria per portare avanti la classe. Pur avendo conosciuto il linguaggio dei sentimenti e dei bisogni che la comunicazione empatica pone a base di ogni azione educativa, avevo una certa riluttanza ad applicarlo. Infatti, un giorno in cui ero più teso di alt