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Una ragazza di sedici anni si uccide per i brutti voti a scuola

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E accaduto ieri a Roma. Marta aveva solo  16 anni, una bella famiglia e tanti amici, ma a scuola collezionava voti non buoni.  Marta oggi non è più tra noi. La scuola, prima esperienza sociale dei ragazzi e dei giovani, dovrebbe tenere in maggiore considerazione le condizioni psicologiche del preadolescente e dell'adolescente, allorquando l'essere umano è in una situazione di fragilità emotiva  e dove l'Io va formandosi lentamente. E' proprio in questa fase della vita che le insicurezze le paure le difficolta del vivere appaiono speso in una dimensione tragica a tal punto da sconvolgere l'equilibrio emotivo . La scuola non può continuare a trattare i nostri ragazzi e ragazze come dei robot da addestrare e a cui chiedere prestazioni. La Scuola non può continuare a fare statistiche sulla bontà o meno dei processi di apprendimento a secondo i risultati delle prove INVALSI.  La scuola non può e non deve classificare gli individui con voti che sono spesso discriminanti,