ESTATE: NON E' IL TEMPO DI COMPITI A CASA!


Da un po' di tempo, alcune scuole, esercitando un  abuso di potere, assegnano campiti per le vacanze, dimenticando che le vacanze sono un tempo in cui bisogna staccare con le solite attività scolastiche e la cui gestione spetta alle famiglie e non alla scuola. 

I ragazzi che hanno aspettato giustamente le vacanze per liberarsi dall'assillo dei compiti fanno spesso fatica  ad accettarli in estate.

Molti genitori, succubi dell'Istituzione Scuola, più per paura che per convinzione,  fanno pressione continua sui figli  per i compiti. Nascono piccoli e grandi conflitti che alterano spesso la serenità della relazione familiare in un momento di pausa che dovrebbe rinsaldare le relazioni familiari.

Ho appreso con interesse  l'esperienza messa in atto da un gruppo di famiglie che hanno deciso di fare le vacanze in uno stesso luogo di mare soprattutto per fara crecere la relazione amicale fra i figli e renderli autonomi e sicuri nel luogo che li accoglie. 

Di fronte al probelema dei compiti assegnati hanno deciso di non insistere con i figli, lasciamdoli liberi di decidere se farli o meno. Nello stesso tempo hanno organizzato insiene il tempo delle vacanze  stabilendo l'andata alla spiaggia, il tempo dei giochi, il tempo delle escursioni e il tempo da dedicare agli interessi personali, sport, lettura, disegno, musica, teatro. eccc. Sono nati così dei laboratori spontanei dove i ragazzi hanno dato vita a momenti rcreativi molto costruttivi con effetti positivi nelle loro  relazioni e nella produttività.

A fine estate è stato preaparato un documento  comune che le famiglie hanno presentato alle rispettive scuole, precisando che è stata volontà comune dei figli e dei genitori di vivere insieme un progetto alternativo a quello dei compiti assegnati dalla scuola.

Va ricordato che la scuola svolge un servizio per le famiglie e pertanto deve accogliere un progetto alternativo  in un tempo in cui la responsabilità è affidata alle famiglie  e non alla scuola.

Maria Montessori giustamente affermava che la scuola dell'età evolutiva esercita la sua funzione nel tempo scolastico, per cui l'apprendimento deve avvenire a scuola,  sempre. A casa si può consigliare qualcosa di non eccessivo, come per esempio ultimare un lavoro avviato in classe,  ma non di più. E d'estate far riposare i bambini dall'impegno scolastico.

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