Quando la scuola distrugge se stessa

Procida: Mostra dei lavori dei ragazzi  delle scuole isolane

SI PARLA TANTO DI SCUOLA MA TROPPO POCO DEGLI STUDENTI. 
La scuola esiste perché esistono gli studenti grandi e piccoli ricchi e poveri sani e malati. 
Ed esistono e vivono in un'età che è la più preziosa: quella dell infanzia e dell adolescenza. Preziosa perché è un'età in cui si forma la persona. Un'età delicatissima in cui il processo evolutivo chiede cura rispetto attesa fiducia stima.
Una scuola che non riesce a prendersi cura di ogni alunno, che non entra in questo processo evolutivo, che non entra nel loro mondo spesso complesso e in ebollizione, potrà bloccare la crescita umana è spirituale dei suoi studenti e darà loro una visione distorta della società.
Perché, non dimentichiamolo, la scuola è la prima forte esperienza sociale esterna alla famiglia che lo studente vive.
Inoltre, una scuola che non riesce a creare un ambiente accogliente per tutti, che non punta a suscitare relazioni corrette di collaborazione di condivisione di ricerca comune e di comunione tra gli studenti, senza volerlo, determina danni sociali di enorme portata e impedisce quel normale e complesso sviluppo evolutivo dello studente, senza il quale non c è sviluppo culturale, non c è apprendimento, non c è interesse, non c è creatività...in una parola non c è SCUOLA.
E in tal modo, purtroppo la scuola, inconsapevolmente, può distruggere se stessa perché il sistema scolastico vigente non riesce a mettere al primo posto la cura dello studente, di ogni studente.
Non si preoccupa abbastanza del rapporto educativo e manca quasi del tutto, non per colpa dei docenti, la conoscenza della "psicologia dell apprendimento".
In tal modo non si creano nella scuola le premesse perché il ragazzo grande o piccolo trovi piena fiducia in se stesso e negli altri che lo circondano.
Di conseguenza c è negli studenti un certo disadattamento disagio conflitto instabilità e, tante volte, malessere profondo...che disturbano e frantumano proprio quel processo di apprendimento che noi docenti vorremmo sviluppare in loro.

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