BASTA CON QUESTI COMPITI A CASA... LE VACANZE SONO VACANZE!


Le vacanze degli studenti sono una pausa dal lavoro scolastico.
Se si vuole assegnare qualche compito, esso deve essere facoltativo. Diversamente significa, da parte della Scuola, evidenziare insicurezza del proprio lavoro di docenti e timore che i ragazzi possano dimenticare e retrocedere.
Ma che cosa possono dimenticare ?
La scomposizione in fattori primi, la vita di uno scrittore, il prodotto di due e più polinomi? La prima legge della Termodinamica?
Ebbene se anche fosse, quale il danno? Nessuno!
Perchè basterà una ripetizione e il problema sarà risolto.
Anche perché la scuola, ce lo ricorda il premio Nobel Albert Camus, non è un panino imbottito di italiano matematica inglese fisica scienze latino filosofia ecc. ecc.. No la scuola è ben altro!
Ce lo racconta nel suo meraviglioso libro Il primo uomo che vorrei fosse letto da tutti i docenti.
La scuola, per Albert Camus, Marshall B. Ropsenberg, Herold Gardner e tanti altri è un laboratorio umano dove si sviluppano le capacita intellettive degli studenti, e precisamente la capacità di pensiero, la capacità di socializzare, la capacità di condivisione, la capacità di ricerca comune, la capacità di analisi, la capacità di osservazione, la capacità di esercitare la volontà, la capacità di sintesi, la capacità di organizzazione, la capacità di darsi delle regole nel proprio lavoro e tant'altro ancora.
Tali capacità, una volta acquisite, non sfumano come nebbia al vento, ma diventano costitutive della la vera personalità dei nostri studenti.
Una scuola che misura solo ed esclusivamente la capacita di memorizzare i contenuti non è una scuola, ma un laboratorio fantasma e vano, perché molto molto lontano dal SODDISFARE I BISOGNI VITALI DEI NOSTRI STUDENTI, spesso sconosciuti a loro stessi.
Scoprire i propri talenti e metterli a frutto liberamente, attraverso le acquisite capacita personali, è quanto, coscientemente o incoscientemente, ogni studente desidera, prima ancora della stima e della fiducia.
Dare importanza ai compiti a casa durante le vacanze è una quisquiglia, scelta ridicola e infantile da parte di UNA SCUOLA che non ha il coraggio di dire BASTA alle bazzecole!
La pause sono necessarie ad ogni essere umano impegnato in un processo che chiede impegno e volontà, quindi anche agli studenti che stanno costruendo la loro identità in un processo evolutivo complesso e spesso tortuoso, di cui si sa il punto iniziale ma non quello di arrivo, e verso il quale ogni docente dovrebbe indirizzare tutte le proprie energie e competenze professionali.
Altro che compiti a casa!!!
Va infatti detto che ogni essere umano è diverso da tutti gli altri, e che le intelligenze sono multiple, diversissime l'una dall'altra, per cui la comparazione tra studenti attraverso i voti, i diplomi, le punizioni, i premi, le classificazioni sono espedienti infantili che risalgono agli albori dell'umanità quanto tutto era regolato esclusivamente dal principio di dominazione.
E la scuola nella sua strutturazione, purtroppo, è stata ancorata a tali poincipi che hanno in sé la radice della violenza. E ancora oggi non riesce a staccarsene.
Principio di dominazione che è insito anche nel concetto stesso di giustizia: se faccio delle cose non buone devo essere punito, se faccio delle cose buone devo essere premiato.
Inoltre è ancora presentissima la mitologia del bene che deve schiacciare il male. Infatti essa è alla base di ogni guerra e di quasi tutte le azioni violente
Da questo principio nascono nella scuola i giudizi moralistici che impongono il loro lessico: giusto e sbagliato, buono e cattivo,, egoista e altruista., violento e pacifico, e così via.
Purtroppo siamo stati sottoposti a tali giudizi per troppo tempo e continuiamo ad esserlo senza sapere che in questi giudizi si nasconde il seme della violenza sul nostro pianeta, che genera confitti nelle comunità, nelle famiglie, nelle scuole nella politica, tra le nazioni.
Violenza che è stata ed è ancora attuale ed usata politicamente in tutte le atroci guerre che si sono scatenate in questi ultimi decenni con atti efferati inauditi, amplificati dalle avanzate tecnologie esistenti.
Un esempio eclatante:
Un preside americano, scampato alla persecuzione nazista, ricordò ai suoi docenti all'inizio dell'anno scolastico, che Hitler per ammazzare gli ebrei si era servito dei migliori ingeneri, dei migliori, analisti, dei migliori ricercatori, dei migliori medici, delle migliori infermiere. Pertanto egli invitò il corpo docente a non porre al primo posto l'erudizione massima dei loro allievi, ma privilegiare la formazione umana e una coscienza vigile capace di condurre gli studenti a scoprire capacita relazionali e umane, a condividere, a ricercare insieme progetti a favore dell'umanità, nello spirito di solidarietà e di aiuto per i più fragili, nel dialogo e nel rispetto delle diverse idee.
Esperienza significativa che ci fa riflettere molto, ancora oggi, e ci porta a comprendere che senza lo sviluppo di questa capacità umane, la Scuola avrà fallito completamente la sua grande e imprescindibile missione.
Pertanto comprendiamo che il problema dei compiti a casa è un falso problema, un paravento dietro il quali si nascondono dei vuoti metodologici e didattici, sconosciuti a molti dirigenti e a molti docenti. E questo produce sofferenza nei giovani, nelle famiglie , nella società.
Dirigere una Scuola non è come dirigere una fabbrica di bulloni. Dirigere una Scuola significa formare uomini all'altezza delle aspettative della "nuova umanità", ossia di quella Umanità che consideri la famiglia umana nella sua unità e che impegni le sue forze per costruire ovunque una "cultura di pace per l'unità dei popoli", e dove ogni persona resta unica e irripetibile, soprattutto nell'età scolastica.
Ogni studente infatto dovrebbe sentirsi accolto, amato e stimato per quello che èm, senza alcuna comparazione o classificazione
Il principio del rispetto profondo di ogni persona, con le sue capacità, i suoi talenti e i suoi limiti, va posto oggi in evidenza e alla base di ogni esperienza sociale, e in particolar modo nella Scuola.
Altro che compiti a casa!!!

Pasquale Lubrano Lavadera

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