La Scuola: dopo la famiglia prima esperienza sociale per i ragazzi
La Scuola è la prima esperienza sociale dopo la famiglia, pertanto essa poggia sui rapporti, sul rapporto.
Ogni alunno, sia nell'ingresso alle elementari, poi alle medie e infine alle superiori, dovrà convivere con le diversità e rapportarsi con esse, senza che nessuno glielo abbia insegnato.
Dovrà relazionarsi con adulti che non conosce, per cui sarà fondamentale aiutarlo a comprendere questa nuova realtà in cui si trova a vivere, a capire come relazionarsi con gli altri compagni e con i docenti e il personale ATA, come costruire rapporti sociali positivi, come risolvere quei piccoli o grandi conflitti che egli necessariamente sperimenterà.
Se la scuola non svolgerà primariamente questo lavoro, necessario e indispensabile, per favorire la costruzione tra i componenti della vita scolastica di quel "bene relazionale", di cui parla la psicologia contemporanea, - "bene" che deve costituire il collante di ogni esperienza sociale gratificante e costruttiva - , gli sforzi e i progetti educativi e formativi dei docenti non produrranno mai i frutti sperati.
Purtroppo tranne pochi casi, in Italia le scuole non prevedono questo impegno primario e insostituibile. Qualche docente dedica un segmento del suo orario a questo "bene", ma non è l'intero corpo docente a cui è affidata una classe a volerlo e a sentirlo come un lavoro indispensabile prima di ogni altra cosa.
Solo se l'alunno si sentirà a suo agio in una realtà sociale come la scuola, se avrà costruito sani rapporti con i compagni e con i docenti egli sarà ben disposto anche nello studio delle varie discipline e darà il meglio di se stesso, e domani si sentirà spinto a portare questo stile di vita nel pezzo di società dove eserciterà il suo lavoro.
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