LA SCUOLA SECONDO CHIARA LUBICH
La giovane maestra Chiara Lubich con i suoi alunni in Val di Sole (Trento) 1943 |
Ha parlato all'ONU, al Consiglio d'Europa, in molte Università del mondo, nei parlamenti di molte nazioni, proponendo sempre a tutti un impegno nuovo per costruire ovunque "una cultura di pace per l'unità dei popoli". E' stata insignita dal Premio Unesco per l'educazione alla pace, e dal Consiglio d'Europa del Premio Diritti umani. E' stata presidente del Consiglio Mondiale delle religioni per la pace, ed ha aperto dialoghi con uomini e donne di ogni convinzione religiosa e con persone di convinzioni non religiose Il suo "dado della pace" è divenuto uno strumento didattico finalizzato alla pace e a corrette relazioni di reciprocità nella vita delle classi scolastiche, applicato in molte scuole.
I suoi principi pedagogici, vissuti nell'esperienza di maestra elementare in Val di Sole nel Trentino, negli anni della guerra, sono sintetizzati nel "dado della pace": sei slogan, sei proposte da vivere insieme nella vita della classe, i cui contenuti possono essere così sintetizzati: educare il bambino ad accogliere e ad amare ogni compagno senza pregiudizi; cogliere i bisogni vitali del compagno e per quanto è possibile aiutarlo a soddisfarli prendendo l'iniziativa; ascoltare profondamente il compagno quando vuole raccontarti qualcosa; ricostruire col perdono ogni piccolo o grande conflitto; puntare a realizzare fra tutti rapporti di reciprocità e di aiuto scambievole; estendere questo amore anche al di fuori della classe e aver cura di tutto il creato.
Pasquale Lubrano Lavadera
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