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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

Non riusciamo a manifestare le nostre emozioni

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Il nostro repertorio di parole utili per affibbiare  etichette alle persone è spesso assai più grande del nostro vocabolario di parole che ci permettono di descrivere con chiarezza il nostro stato emotivo. Ho studiato in scuole americane per 21 anni e, in tutto quel tempo non mi ricordo nessuno che mi abbia chiesto come mi sentivo. I sentimenti, semplicemente, non erano ritenuti importanti. Quello che contava era "il modo giusto di pensare". - come veniva definito da coloro che  occupavano posizioni di ruolo e di autorità. Ci viene insegnato ad essere "orientati verso gli altri" anziché ad essere in contatto con noi stessi. Impariamo soprattutto a "rifugiarci nella nostra testa" chiedendoci: " Che cos'è che gli altri pensano  che sia giusto che io dica o faccia?" Questa difficoltà di esprimere i sentimenti è assai comune e, nella mia esperienza, è ancora più diffusa presso gli avvocati, gli ingegneri, gli ufficiali di polizia, i dirige

Una Scuola non ancora Scuola

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La scuola italiana spesso non educa al "bene relazionale"; il linguaggio dei sentimenti e delle emozioni, che è il principale linguaggio che può aiutare lo studente a maturare come persona, è pressoché assente dalla maggior parte delle istituzioni scolastiche e da ogni programmazione, con gravi danni nella vita degli studenti.  La psicologia ci informa che che se un individuo non riuscirà a costruire corretti rapporti con i suoi simili, sarà infelice per sempre. E' quindi un dovere della Scuola, che accoglie individui in formazione, aiutare questi individua a conoscere se stessi  ad apprendere il linguaggio del cuore, l'unico linguaggio che arricchisce la vita orientandola verso il bene relazionale.