A scuola o in famigli quando un ragazzo è refrattario alle regole, la parola punizione deve scomparire dal lessico educativo. Bisogna parlare invece di correzione e di necessità delle regole. Soprottutto oggi in cui l'uso smodato dei nuovi mezzi della tecnologia informatica impazza, e il bullismo si estende dall'infanzia alla gioventù Spesso le regole, soprattutto in famiglia, vengono confuse con la punizione e questo è un errore pedagogico molto grave, in quanto la punizione è privazione che porta sofferenza; la regola invece è acquisizione di comportamenti e di scelte che portano equilibro, rispetto reciproco, uguaglianza e armonia. Se nel gioco occorre un regolamento, e il ragazzo lo comprende e lo accetta, anche il “gioco della vita” lì dove si è in più persone a condividere una scelta, un progetto, un evento, necessita di regole fondamentali. Nasce allora la domanda: Quando il ragazzo infrange le regole cosa fa l’educatore? Lo corregge, facendogli
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