Pietro A. Cavaleri: Molte madri oggi allattano al seno
La scena è di quelle viste tante volte, ma suscita sempre una particolare tenerezza, risveglia sentimenti antichi e profondi.
C'è lo sguardo affettuoso e soddisfatto della madre, il suo abbraccio sicuro e accogliente. C'è la testolina protesa e voracemente "attaccata" del figlio.
Guardando la scena tuttavia può accadere che ci sfugga qualcosa di particolarmente importante.
Quel bambino che la madre con tanta cura tiene tra le braccia, contrariamente alle apparenze non è "affamato" soltanto di latte, del suo vitale nutrimento. Egli, forse in maniera più intensa e viscerale, ha fame di riconoscimento.
Appena nati, infatti, siamo subito "affamati" della relazione con l'altro, desiderosi dello sguardo dell'altro, della sua attenzione. Vogliamo "sentire" in tutti i modi che "per lui" esistiamo. Vogliamo essere rassicurati sul fatto che egli si sia "accorto" di noi, dei nostri bisogni, dei nostri sentimenti, del nostro semplice e "unico" esserci.
Pietro A. Cavaleri
da Pietro A. Cavaleri, Vivero con l'altro, Città Nuova editrice
Commenti
Posta un commento