Non esistono bambini bravi o ciucci
“Adesso ascolta e impara!” mi
diceva l’insegnante.
Era ricorrente che facessi scena muta alle interrogazioni.
L’insegnante pensando di fare a me una cosa gradita, interrogava la prima della classe per farmi sentire
come si espone durante un’interrogazione.
Devo ammettere che era piuttosto
umiliante sapere di non riuscire a ricordare
nulla di ciò che avevo letto il giorno prima a casa mi
faceva una grandissima rabbia.
“Ma io ho studiato!!” dicevo
con gli occhi colmi di lacrime.
Ma non facevo altro che aumentare l’ira
dell’insegnante.
A quel punto preferivo starmene in
silenzio ad assaporare il sapore salato delle mie lacrime.
Pare che non ci fosse spazio per me nella
scuola, ero un completo asino.
Eppure se mi avessero visto nella
natura avrebbero scoperto quante qualità io avessi.
Oggi, ormai adulto, ho finalmente avuto
l’opportunità di capire che si trattava di
quella che oggi viene chiamato il Disturbo Specifico di
Apprendimento (DSA).
Quando ho sentito per la prima volta questa
dicitura, mi sembrava perfetta perché è specifica
dell’apprendimento scolastico. Infatti io sapevo di non avere nulla di grave.
Ho scoperto che la mia mente funziona ad
immagini. Nella mia testa lettere, numeri e parole
sono codificate come immagini e non come suoni.
Quando una parola non ha un corrispettivo in immagine per
il mio cervello non esiste.
Si tratta del linguaggio astratto di cui
sono ricolmi i libri di scuola.
Quando leggevo sui libri di scuola nessuna immagine veniva evocata nella mia mente e
quindi non imparavo nulla. Oggi sono riuscito a sopperire a questa difficoltà leggendo libri che riguardano strettamente i miei interessi, che provocano in me emozioni, immagini e risolvono miei grandi dubbi.
Ho un’irrefrenabile voglia di far capire al mondo che non esistono bambini
bravi o ciucci, esistono bambini con diverse capacità.
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