Una ragazza di sedici anni si uccide per i brutti voti a scuola
E accaduto ieri a Roma. Marta aveva solo 16 anni, una bella famiglia e tanti amici, ma a scuola collezionava voti non buoni.
Marta oggi non è più tra noi.
La scuola, prima esperienza sociale dei ragazzi e dei giovani, dovrebbe tenere in maggiore considerazione le condizioni psicologiche del preadolescente e dell'adolescente, allorquando l'essere umano è in una situazione di fragilità emotiva e dove l'Io va formandosi lentamente. E' proprio in questa fase della vita che le insicurezze le paure le difficolta del vivere appaiono speso in una dimensione tragica a tal punto da sconvolgere l'equilibrio emotivo .
La scuola non può continuare a trattare i nostri ragazzi e ragazze come dei robot da addestrare e a cui chiedere prestazioni. La Scuola non può continuare a fare statistiche sulla bontà o meno dei processi di apprendimento a secondo i risultati delle prove INVALSI.
La scuola non può e non deve classificare gli individui con voti che sono spesso discriminanti, frutto di quella meritocrazia che dovrebbe essere cancellata da ogni istituzione formativa.
La scuola prima ancora di insegnare le varie materie dovrebbe insegnare il bene relazionale per aiutare tutti i giovani a star bene con se stessi e con gli altri, e poi su quella piattaforma di valori comportamentali acquisiti, offrire contenuti specifici.
Se il ragazzo trova difficoltà nell'impegno, nella volontà, nella capacita di analisi, di osservazione, di sintesi e di conseguenza nello studio, la Scuola si interroga su come aiutare quel ragazzo a superare gli ostacoli psicologici e comportamentali che sta incontrando.
Un essere umano, ogni essere umano, maschio o femmina, ha tre componenti fondamentali: il corpo, lo spirito, la psiche. La scuola fino ad oggi ha privilegiato il corpo, la fisicità ed ha dato per scontato le altre due dimensioni che sono in qualche modo molto legate al corpo.
Purtroppo, ancora oggi, non è raro incontrare insegnanti che affermano con sicurezza: "Io devo insegnare matematica... tutto il resto non mi interessa né appartiene alla mia professionalità, se il ragazzo ha problemi per cui non riesce a studiare questo non mi riguarda."
Ebbene questo è un discorso molto pericoloso e a parer mio non condivisibile. Quel docente può anche ritenersi nel giusto, ma in tal modo ha dimenticato che lui è chiamato a rapportarsi con esseri umani e come tale non può non avere una grande attenzione per i processi relazionali e psicologici legati all'apprendimento.
Come pure il voto va messo, decisamente, in discussione.
Ognuno di noi ha talenti, piccoli o grandi non importa. Essi ci vengono donati sul nascere gratuitamente e per lo più sono diversi da essere umano a essere umano, pertanto non vanno comparati e non devono creare disuguaglianze.
Inoltre le diversità individuali vanno rispettate e non devono essere discriminanti. La scuola non può e non dovrebbe classificare i ragazzi a seconda delle prestazione con un voto, dipendendo ogni prestazione da numerose cause.
Ci fu un tempo "glorioso" in cui nelle scuole dell'obbligo - fino a 16 anni - furono eliminati i voti, ma quel tempo durò poco e oggi si continua a dare voti.
Maria Montessori diceva che vanno aboliti voti e registri e cattedra, in quanto l'esperienza della scuola deve essere un'esperienza di vita, di rapporti, di gioia, di condivisione di apprendimento reciproco, di interessi individuali, di conoscenze e di scoperte e tutto questo non può mai avvenire in maniera uniforme e statica, ma nel rispetto delle diversità, nella libertà personale, nella dimensione di relazioni fraterne dove ognuno rispetta l'altro e gli è accanto .
Anche don Milani aveva abolito voti e registri e i ragazzi con più talenti si ponevano accanto ai compagni che procedevano con più lentezza nell'apprendimento e nessuno veniva escluso da quel processo culturale di formazione e di crescita intellettuale.
La morte di questa giovane studentessa di Roma scuota le nostre coscienze e ci porti a fare una valutazione critica sull'attuale SCUOLA italiana.
Pasquale Lubrano Lavadera
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