La Severità educativa è un bene o un male?

Dipinto di Carlo Carrà
Molti genitori pensano che per educare un figlio disobbediente, irascibile, riottoso, insofferente alle regole e linguacciuto occorre la Severità. 
Anche mia madre pensava questo e nella mia adolescenza si mostrava "severa" nel senso che mi impediva di andare a giocare con gli amici vicini di casa perchè temeva molto che   l'ambiente esterno mi potesse portare su strade cattive, mi rimproverava spesso e mi faceva sentire in colpa quando facevo passi falsi. 
Arrivato a 15 anni ho cominciato a trasgredire volutamente e scappavo di casa dalla finestra e ai suoi rimproveri reagivo con indifferenza pronto a scappare di nuovo alla prima occasione. Quando più tardi cominciammo con gli amici giochi trasgressivi io, pur sapendo di sbagliare,  mi lanciavo  in tutto ciò che era normalmente proibito. Tra le tante trasgressioni cominciammo anche a rubare nei negozi di dischi e nelle pasticcerie.
Oggi posso dire con certezza che la Severità è una cattiva consigliera in campo educativo  perchè acciglia lo sguardo,  rende bruschi,  insistenti, dà il tono imperioso del comando, punisce e crea sensi di colpa: atteggiamenti completamente opposti a quelli necessari per  un corretto rapporto educativo, rapporto per definizione di collaborazione, di condivisione di comunione e di ricerca comune.
Affinchè il ragazzo scopra le regole, l'impegno scolastico, i doveri familiari, la lealtà, l'onestà, la giustizia è necessario che lui senta l'amore nei suoi confronti da parte del genitore e l'amore in quanto tale non usa mai toni brusci, toni di comando, di severità, mai sguardi torvi o parole di rabbia e di aspro rimprovero, né crea sensi di colpa.
Un genitore che ama si mette in ascolto del figlio, si interessa a quello che gli sta a cuore, si interessa del suo stato d'animo, se è felice o triste, se ha qualche difficoltà con i compagni; manifesta al figlio i propri sentimenti e i propri bisogni vitali e corregge senza mai spezzare la connessione intima col figlio.
Un genitore che vive così entra nel cuore del figlio e il figlio riesce a rimanere in rapporto con il genitore. E' questo atteggiamento che rende il genitore autorevole e quindi capace di essere ascoltato dal figlio che cerca di capire il genitore.
D'altra parte il termine Severità è equivoco e abusato impropriamenmte nel discorso educativo in quanto etimologicamente esso deriva dal latino  se(d)-vera, ossia persona senza alcuna fede (nel prossimo), privo di fiducia in se stesso e nella capacità di sapersi rapportare con i figli. Addirittura il vocabolario Zanichelli della linga italiana definisce una persona severa come persona dura, rigida, aspra, austera,  aliena dall'indigenza che non concede e non perdona. Attrubuti che ogni vero educatore non può possedere.

Commenti

Post popolari in questo blog

IL BAMBINO AL CENTRO DI OGNI PROCESSO EDUCATIVO - IL METODO MONTESSORI OGGI

OCCORRE UNA TRASFORMAZIONE NEL BIENNIO DELLE SUPERIORI

Mazze e panelli fanno i figli bruti