Molti bocciati anche quest'anno nel biennio delle superiori
Si registra nel biennio di moltissimi Istituti Superiori un momento non facile, evidenziato anche da episodi di violenza efferata di studenti contri gli insegnanti.
In merito non si registrano molti dibattiti, non se ne discute ancora a livello nazionale, pochissime le inchieste sui giornali, né si osserva criticamente la linea pedagogica che gli istituti superiori attuano nel biennio iniziale. E molte famiglie sono lontane dai problemi scolastici dei loro figli per cui non comprendono il danno che viene provocato in essi..
In realtà si è ingigantito quanto si registrava in una scuola severamente selettiva dove si bocciava alle elementari, agli esami di ammissione e durante gli anni delle medie, nel biennio delle superiori e, in maniera decrescente, fino agli ultimi anni.
Se, poi, le elementari e le media hanno aderito fin dagli anni 60-70 ad una linea pedagogica nuova, in coerenza con la richiesta costituzionale di una scuola per tutti e a misura di ciascuno, la scuola superiore del biennio, pur essendo ancora scuola dell'obbligo, non ha assolutamente tenuto conto di questo epocale cambiamento per la scuola italiana, né del dettato costituzionale.
Nel primo anno delle superiori, infatti, nella maggior parte degli istituti, non si tiene conto che i ragazzi provengono dalla scuola media dell'obbligo, e che il processo evolutivo che li sta traghettando nell'adolescenza non è ancora compiuto. Pertanto tali alunni dovrebbero trovare una "scuola accogliente" capace di aiutarli a trovare un inserimento nella scuola superiore in continuità con la scuola media che hanno lasciato.
Occorre pertanto una vera riforma a livello del Ministero della Pubblica Istruzione, che sancisca per i docenti una linea pedagogica più aderente al delicato passaggio tra le medie e le superiori, ponendo come impegno prioritario dei docenti quello di un aiuto concreto per lo sviluppo della loro intelligenza che non si divide più solo tra area linguistica e area logico-matematica, ampliandosi nel ventaglio grande delle altre intelligenze come le ultime ricerche scientifiche hanno evidenziato..
Pertanto il docente del biennio dovrebbe essere accanto all'alunno per aiutarlo a capire le sua potenzialità, a scoprire i personali talenti in un rapporto educativo fatto di collaborazione, condivisione e ricerca comune.
E invece, tranne casi isolati, incontriamo spesso scuole e docenti che, in buona fede, non si pongono il problema serio del bene relazionale e dello sviluppo mentale dell'alunno, sul quale dovrebbe poggiare ogni istituzione scolastica in un preciso rapporto educativo.
Per tanti docenti la scuola superiore è rimasta ancora quella di gentiliana memoria, lontana dalle conquiste scientifiche della pedagogia, della psicologia dell'età evolutiva.
Pasquale Lubrano Lavadera
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