Cristina De Stefano : IL MAESTRO E' IL BAMBINO Vita di Maria Montessori
Riportiamo alcuni punti fondamentali della pedagogia della Montessori così come emergono dall'interessante biografia di Cristina De Stefano per le edizioni Rizzoli.
Tutto il
sistema scolastico va cambiato, perché le sue premesse sono sbagliate. l'idea
stessa del bambino a cui va insegnato qualcosa è da combattere.
"Nelle
classi c'è il maestro faccendiere che travasa le cognizioni nelle teste degli
alunni...per riuscire nella sua opera è necessaria la disciplina
dell'immobilità, dell'attenzione forzata della scolaresca; e al maestro
conviene poter maneggiare con larghezza premi e castighi, onde costringere a
tale attitudine coloro che sono condannati ad essere suoi ascoltatori.”
Il maestro
invece dirige senza imporre, e “non deve stare seduto in cattedra e dar
giudizi e voti. Scenda tra gli allievi, umilmente e faccia capire ai suoi
allievi che studiare non consuma, non affatica, anzi nutre e sostiene.”
Nel bambino sono
nascoste enormi capacità di attenzione,
che emergono non appena li si mette in un ambiente pensato per loro e non per
gli adulti. I bambini sono dei grandi lavoratori. Non giocano, imparano. Sono
nati per quello, per fare quello che lei chiama “il grande lavoro”.
I bambini
messi in un ambiente adatto e posti davanti al materiale giusto, in poco tempo
smettono di essere agitati e rumorosi e si trasformano in creature tranquille,
calme felici di lavorare.
L’errore ha
un posto centrale nell’educazione. Non è una sconfitta, ma un passaggio per
progredire. “Perché correggere rimproverando il bambino? Quando il bambino
sbaglia, abbiamo tutti i motivi di credere che non è pronto, almeno per il
momento, ad afferrare l’associazione psichica che vogliamo provocare in lui. Se
lo correggiamo rimproverandolo e gli diciamo: non è giusto ti sei sbagliato,
queste parole di rimprovero lo colpiscono molto più che le altre e restano
nella sua memoria, prendendo il posto delle cose che doveva capire. Invece il
silenzio che segue l’errore lascia intatto il campo della coscienza,”
Nella scuola
bisogna abolire premi e castighi. “I castighi! Un’istituzione che domina la
vita di tutta l’umanità infantile,…Tutti gli uomini sono cresciuti sotto questa
umiliazione…Non siamo noi adulti il motore dell’apprendimento…Lo sviluppo
intellettivo non si può spiegare…Chi crea il bambino non siamo noi adulti. Gli
adulti possono facilitare, togliere gli ostacoli. A quel punto messo nella
situazione adatta il bambino fa da sé.”
Maria
Montessori fa lavorare gruppi di ragazzi
adolescenti nella sua casa e in alcune classi sperimentali. Cerca l’adolescente
reale al di là delle proiezioni degli
adulti.
Dice che è
difficile capirlo nelle scuole o nelle famiglie, dove l’ambiente non lo fa
emergere ma al contrario lo deforma: la famiglia schiacciandolo con divieti e
incomprensioni, la scuola preparandolo solo per il lavoro e umiliandolo con le
su regole,
“Sono ancora
soggetti al meschino ricatto del brutto voto con cui i docenti pesano il loro
lavoro…è un metodo analogo a quello con cui si pesano gli oggetti inanimati,
con l’aiuto meccanico di una bilancia. Il lavoro è misurato come materia senza
vita, e non giudicato come prodotto della vita…dalle nostre scuole non escono
adulti equilibrati ma nani psichici.”
Con ragazzi
di questa età il lavoro in classe dovrebbe essere condiviso tra insegnanti e
allievi. E’ necessaria una scuola superiore unica, dove tutti i saperi sono
uniti, e a tempo pieno, possibilmente con internato, perché l’adolescenza è
l’età della vita in comunità. Tutto, materie scientifiche e materie
umanistiche, deve rientrare in una visione grandiosa del creato, perché gli
adolescenti amano le imprese epiche…La scuola deve occuparsi dello sviluppo
della loro personalità, più che della preparazione a una professione. E
ricordarsi che l’adolescenza è una nuova nascita. “I fanciulli da 12 a 15 anni
sono da considerarsi come i neonati dell’epoca adulta: essi entrano per la loro
stessa natura nella vita sociale degli adulti. Età delicata, piena di
sorprese.”
Da Cristina
De Stefano Il maestro è il bambino vita di Maria Montessori Rizzoli
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