Marshall B. Rosenberg: L'insegnante non dovrebbe mai dire giusto, sbagliato, corretto, non corretto, buono, cattivo... se vuole promuovere una scuola che arricchisca la vita!

Marshall B. Rosenberg (1934-2015)

Come afferma Marshall B. Rosenberg, in una scuola che arricchisce la vita  degli studenti: 

"Non vi sono valutazioni statiche e moralistiche ("critiche", ne valutazioni positive ("lodi" e "complimenti"). Gli insegnanti valutano le performance dello studente dicendo "sono d'accordo" o "non sono d'accordo", anziché "è giusto" o "è sbagliato".

Gli insegnanti esprimono agli studenti  quello che vorrebbero che essi facessero, ma non utilizzano un linguaggio che implica che gli studenti  non hanno scelta, come ad esempio "devi fare questo", "non puoi fare quello", "dovresti fare così".

Per far si che gli insegnanti si abituino a questa idea, per quanto difficile essa sia, nelle scuole che arricchiscono la vita c'è un "detector" speciale.

L'insegnante non può varcare la soglia dell'aula se ha in testa una di queste parole: giusto, sbagliato, corretto, non corretto, buono, cattivo, normale, anormale, rispettoso, maleducato, dotato, non dotato, e -soprattutto- sei obbligato, dovresti, devi.

Gli studenti, in questo ambiente senza giudizi, imparano perché scelgono di farlo, non per guadagnare dei premi o per evitare giudizi moralistici o punizioni. 

Ciascun insegnante sa, o almeno può immaginare, quanta gioia vi sia nell'insegnare ad uno studente che vuole davvero imparare, un'esperienza troppo rara...utilizzando un linguaggio diverso per valutare le performance  degli studenti, e cambiare radicalmente il nostro sistema scolastico." 1

1- Marshall B. Rosenberg , Educazione che arricchisce la vita, Esserci edizioni Reggio Emilia 2005.

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